Preparati al Santo Natale con un cuore puro, sincero di buoni propositi e...
Novembre lo senti come un mese di mestizia, forse perché è un mese che porta con sé tanti ricordi di persone care che ci hanno lasciato per ritornare al Signore che le ha fatte per la gloria eterna; o forse perché Novembre è il mese che ti parla del passaggio tra l’estate e l’inverno.
È il mese che ti sprona a meditare sulla realtà della vita e della morte, sulla gioia e sul dolore, e ti ricorda il passaggio da questa all’altra vita.
Ti ricorda pure che ci sarà un giudizio al quale dovrai presentarti per rispondere se hai perso il tempo a giudicare gli altri anziché imparar a conoscere te stesso.
L’uomo è portato a pensare di più ai fatti altrui che ai propri, anziché pensare ai bisogni dei fratelli, donando ad essi qualcosa di sé.
Se sei egoista non ami il prossimo; se sei geloso non ami il prossimo; se sei invidioso non ami il prossimo; se ami far da maestro non ami il prossimo; se non accetti le idee altrui e non rinunci alle tue non ami il prossimo; se lo perseguiti volentieri non lo ami, ma fai quello che han fatto i capi dei Sacerdoti e gli anziani del popolo con Gesù perché L’avevano conosciuto più dotato di se stessi.
Infatti, quando Gesù dimostrò di conoscere i loro pensieri decisero di lapidarLo. In silenzio si lasciò condurre come pecora al macello, ma un giorno la terra tremò e la verità venne alla luce.
Chi cammina nella luce, e cioè nella volontà di Dio, non teme nessuna tenebra, anche se i figli delle tenebre sembrano più scaltri di quelli della luce.
Non contestare mai ciò che fa il prossimo tuo, ma bada piuttosto a far bene tu ciò che fai, perché Cristo non ti chiederà conto di ciò che han fatto gli altri, ma del tempo che hai perso tu, accatastando legna per il fuoco eterno.
Non usurpare l’onore altrui, poiché «…come giudichi — dice il Signore ― sarai giudicato».
Lascia che ciascuno obbedisca a Dio, senza che tu intralci le Sue opere. C’è anche chi fa la parte del diavolo nelle opere del Signore, ma almeno non desiderare di essere tra quelli; faresti un gran brutto mestiere chiunque tu sia.
Non usurpare il posto di Dio, ma lascia che Dio lavori come Gli piace nella Sua Chiesa.
È la superbia che ti porta tante volte a farti dimenticar che sei polvere e che in polvere ritornerai. Ciascun uomo è padrone neppure di se stesso, molto meno di ammazzare i fratelli. Tante anime quando si avvicinano alla Confessione parlano così: «Io non ho ammazzato». C’è un sangue che grida ancor più vendetta al cospetto di Dio: è il sangue dei martiri di spirito. Quante anime soffrono per un cuore duro e superbo! Quanti cuori piangono! Pensa, fratello, sei forse tu quello?
Nessuno può conoscere le intenzioni del suo prossimo. Qualunque siano le sue azioni, Dio solo legge nei cuori e sa discernere il bene da male, i Suoi doni dalle illusioni, gli spiriti buoni dai non buoni.
«Dal frutto si conosce l’albero» (Mt 12,33)
Dio non vuole lo stesso da tutte le anime: a chi più è dato più è chiesto.
Preparati al Santo Natale con un cuore puro, sincero di buoni propositi, e, come i Re Magi, porta alla culla del Bambin Gesù i tuoi doni: la povertà umana nei tuoi peccati, la preghiera nella speranza di una vita migliore, il desiderio di penitenza e di riconciliazione con tutti i tuoi fratelli.
Novembre lo senti come un mese di mestizia, forse perché è un mese che porta con sé tanti ricordi di persone care che ci hanno lasciato per ritornare al Signore che le ha fatte per la gloria eterna; o forse perché Novembre è il mese che ti parla del passaggio tra l’estate e l’inverno.
È il mese che ti sprona a meditare sulla realtà della vita e della morte, sulla gioia e sul dolore, e ti ricorda il passaggio da questa all’altra vita.
Ti ricorda pure che ci sarà un giudizio al quale dovrai presentarti per rispondere se hai perso il tempo a giudicare gli altri anziché imparar a conoscere te stesso.
L’uomo è portato a pensare di più ai fatti altrui che ai propri, anziché pensare ai bisogni dei fratelli, donando ad essi qualcosa di sé.
Se sei egoista non ami il prossimo; se sei geloso non ami il prossimo; se sei invidioso non ami il prossimo; se ami far da maestro non ami il prossimo; se non accetti le idee altrui e non rinunci alle tue non ami il prossimo; se lo perseguiti volentieri non lo ami, ma fai quello che han fatto i capi dei Sacerdoti e gli anziani del popolo con Gesù perché L’avevano conosciuto più dotato di se stessi.
Infatti, quando Gesù dimostrò di conoscere i loro pensieri decisero di lapidarLo. In silenzio si lasciò condurre come pecora al macello, ma un giorno la terra tremò e la verità venne alla luce.
Chi cammina nella luce, e cioè nella volontà di Dio, non teme nessuna tenebra, anche se i figli delle tenebre sembrano più scaltri di quelli della luce.
Non contestare mai ciò che fa il prossimo tuo, ma bada piuttosto a far bene tu ciò che fai, perché Cristo non ti chiederà conto di ciò che han fatto gli altri, ma del tempo che hai perso tu, accatastando legna per il fuoco eterno.
Non usurpare l’onore altrui, poiché «…come giudichi — dice il Signore ― sarai giudicato».
Lascia che ciascuno obbedisca a Dio, senza che tu intralci le Sue opere. C’è anche chi fa la parte del diavolo nelle opere del Signore, ma almeno non desiderare di essere tra quelli; faresti un gran brutto mestiere chiunque tu sia.
Non usurpare il posto di Dio, ma lascia che Dio lavori come Gli piace nella Sua Chiesa.
È la superbia che ti porta tante volte a farti dimenticar che sei polvere e che in polvere ritornerai. Ciascun uomo è padrone neppure di se stesso, molto meno di ammazzare i fratelli. Tante anime quando si avvicinano alla Confessione parlano così: «Io non ho ammazzato». C’è un sangue che grida ancor più vendetta al cospetto di Dio: è il sangue dei martiri di spirito. Quante anime soffrono per un cuore duro e superbo! Quanti cuori piangono! Pensa, fratello, sei forse tu quello?
Nessuno può conoscere le intenzioni del suo prossimo. Qualunque siano le sue azioni, Dio solo legge nei cuori e sa discernere il bene da male, i Suoi doni dalle illusioni, gli spiriti buoni dai non buoni.
«Dal frutto si conosce l’albero» (Mt 12,33)
Dio non vuole lo stesso da tutte le anime: a chi più è dato più è chiesto.
Preparati al Santo Natale con un cuore puro, sincero di buoni propositi, e, come i Re Magi, porta alla culla del Bambin Gesù i tuoi doni: la povertà umana nei tuoi peccati, la preghiera nella speranza di una vita migliore, il desiderio di penitenza e di riconciliazione con tutti i tuoi fratelli.
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