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sabato 26 dicembre 2009

HO QUALCOSA DA DIRVI....sul NATALE

Come tutti saprete, ci avviciniamo nuovamente a quel giorno che si chiama “Natale “ che sarebbe il “giorno del MIO compleanno”. Tutti gli anni si fa una grande festa in Mio onore, e credo che anche quest’anno si farà la stessa cosa. In questi giorni la gente fa molte compere, ci sono annunci in televisione, alla radio, si diffondono suonerie natalizie per i cellulari, buoni propositi tra i blog in internet ……. Dovunque non si parla d’altro. È vero, è gradevole sapere che, almeno una volta all’anno, c’è qualcuno che Mi pensa un po’. Come già saprai è da molti anni che si festeggia il Mio compleanno. Agli inizi non riuscivo a comprendere ………. ho fatto molto per gli uomini, però oggi giorno in fondo nessuno sa perché si celebra. La gente ride e si diverte molto, però non sa di che si tratta. Ricordo che l’anno scorso, nel giorno del Mio compleanno, fecero una gran festa in Mio onore. C’erano cibi deliziosi sulla tavola, tutto era decorato e ricordo molti regali … però, sai una cosa? Non mi hanno neanche invitato! Io ero l’invitato d’onore! Ma la festa non era per Me, e quando arrivò il momento d’inizio della festa Mi chiusero la porta e Mi lasciarono fuori, ……… mentre Io volevo condividere la tavola con loro. La verità? Non mi sorprese! Perché negli ultimi anni tutti Mi chiudono la porta …… e NON solo il giorno di Natale …. ma tutti i giorni “ SPECIALMENTE QUANDO MANDO QUALCUNO PER PARLRGLI DI ME “…… e siccome non Mi hanno invitato, Io sono entrato piano piano, senza fare rumore, per vedere cosa stesse succedendo. Entrai e rimasi in un angolo. Stavano tutti bevendo, anzi c’erano anche alcuni un po’ “brilli”, raccontavano barzellette e ridevano a crepapelle. Ad un certo punto arrivò un vecchio, grasso, vestito di rosso, con una lunga barba bianca, e tutti i bambini, correndogli incontro lo chiamavano esultando: “Babbo Natale, Babbo Natale!”. Come se la festa fosse stata fatta in suo onore. Poi giunse mezzanotte, e tutti cominciarono ad abbracciarsi …….. Io stesi le Mie braccia, sperando che qualcuno Mi abbracciasse. Ma nessuno mi abbracciò !!! Improvvisamente tutti cominciarono a scambiarsi dei regali: li aprirono uno alla volta, ma prima che fossero scartati tutti Io Mi avvicinai per vedere se per caso ce n’era uno anche per Me, ma non trovai nenche un piccolo pensierino !!!!Come ti sentiresti se nel giorno del tuo compleanno nessuno ti facesse regali? Compresi a questo punto che in quella festa ne avevo viste troppe. ……………….Uscii senza far rumore, chiusi la porta e Mi ritirai …. Ogni anno che passa è sempre peggio ! La gente si ricorda solo della cena, dei regali, delle feste … e di Me non si ricorda nessuno! ……….Desidererei che in questo Natale tu mi lasciassi entrare nella tua vita. Vorrei che riconoscessi che circa duemila anni fa venni in questo mondo per dare la Mia vita per te sulla croce, e per mezzo di essa per salvarti. Voglio che tu creda questo con tutto il tuo cuore. Ti dico una cosa …. ho pensato che …….. dal momento che, molti non Mi hanno invitato alla festa, ne faccio Io una grandiosa! …………..Nessuno potrà immaginare … una festa spettacolare! Sto facendo gli ultimi preparativi, sto mandando molti inviti e in questo giorno ho proprio un invito per te! Voglio solo che tu Mi dica se vuoi partecipare. Ti prenoterò un posto, e scriverò il tuo nome, con lettere d’oro ……………… nel Mio Gran Libro degli invitati, e …. farai parte del MIO REGNO. Parteciperanno “ ENTRERANNO “ solo quelli che avranno accettato l’invito e rimarranno fuori quelli che, purtroppo, non l’accetteranno. Preparati, perché quando tutto sarà pronto, verrò a prenderti quando tu meno te l’ho aspetti ! e darò la Gran Festa!
A presto!
TUO GESU’

giovedì 13 agosto 2009

CIAO!!!!




A presto Gaetano e Annamaria

martedì 21 luglio 2009

L'amicizia

lunedì 20 luglio 2009

La felicità è...


Ci sono momenti della mia vita in cui la tristezza mi avvolge e mi trascina in vortici spaventosi...il vuoto mi prende e smarrita mi guardo intorno e ...vuoto assoluto...

mercoledì 8 luglio 2009

SMILE

Charlie Chaplin - Smile
Smile though your heart is aching Smile even though it’s breaking
When there are clouds in the sky, you’ll get by
If you smile through your fear and sorrow
Smile and maybe tomorrow
You’ll see the sun come shining through for you
Light up your face with gladness
Hide every trace of sadness
Although a tear may be ever so near
That’s the time you must keep on trying Smile,
what’s the use of crying? You’ll find that life is still worthwhile
If you just smile
That’s the time you must keep on trying Smile,
what’s the use of crying?
You’ll find that life is still worthwhile
If you just smile

martedì 16 giugno 2009

martedì 9 giugno 2009

UN VERO AMICO....

Due persone diverse...

" Un semplice conoscente,quando viene a casa tua,
agisce come un invitato.
Un vero amico apre il tuo frigo e si serve..
Un semplice conoscente non ti ha mai visto piangere.
Un vero amico ha le spalle temprate alle tue lacrime.
Un semplice conoscente non conosce i nomi dei tuoi genitori.
Un vero amico ha i loro numeri di telefono nell'agenda.
Un semplice conoscente porta una bottiglia di vino alle tue feste.
Un vero amico arriva presto per aiutarti a cucinare e rimane fino a tardi per aiutarti a pulire.
Un semplice conoscente detesta che tu lo chiami dopo l'orario incui è abituato ad andare a dormire.
Un vero amico ti chiede come mai hai messo tanto tempo a chiamarlo.
Un vero amico si informa della tua romantica storia d'amore.
Un semplice conoscente potrebbe fare dell'ironia su questa.
Un semplice conoscente pensa che l'amicizia sia finita dopo una disputa.
Un vero amico ti chiama dopo una disputa.
Un semplice conoscente si aspetta che tu sia sempre pronto per lui.
Un vero amico è sempre pronto per te.

martedì 19 maggio 2009

Questa è la storia...

Questa è la storia di 4 persone chiamate: Ognuno, Qualcuno ,Ciascuno, e Nessuno.
C'era un lavoro importante da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno l'avrebbe fatto, Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma Nessuno lo fece,
Qualcuno si arrabbiò perché era un lavoro di Ognuno.
Ognuno pensò che Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno capì che Ognuno non l'avrebbe fatto.
Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare.

Stanca...buon mese di maggio a tutti!!!


Che periodaccio...sono tanto stanca che non riesco a scrivere più niente!!!

Buon mese di maggio a tutti!!!!

mercoledì 22 aprile 2009

GIORNATA DELLA TERRA 2009

"Giornata della Terra 2009"
Il 22 aprile di 39 anni fa venti milioni di americani si mobilitarono per la difesa del pianeta. Lo fecero rispondendo a un appello di un senatore democratico, Gaylord Nelson. Oggi per lo stesso scopo si celebra la giornata della Terra in 174 paesi del mondo. A pensarci bene è assai difficile trovare qualcuno che non condivida il principo ispiratore: "Tutti, a prescindere dalla razza, dal sesso, da quanto guadagnino o in che parte del mondo vivano, hanno il diritto morale a un ambiente sano e sostenibile". Parole sacrosante. Ma sarebbe bene non strumentalizzarle, come spesso avviene in sterili battaglie politiche del tipo: "Noi siamo per l'ambiente, voi invece siete contro". La discussione dovrebbero piuttosto vertere su questo aspetto: come meglio tutelare l'ambiente in cui viviamo?

Ricordarsene ogni giorno.

Dovremmo ricordarci ogni giorno di fare qualcosa per proteggere il nostro pianeta. Non solo una volta all'anno. Così la pensa anche il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo: "E' importante che oggi il vertice del G8 Ambiente si apra nella Giornata mondiale della terra", ha detto incontrando le Ong a margine del vertice che si apre oggi a Siracusa. "Mi auguro che questa sia un’ottima occasione per celebrare la Terra e per prendere un impegno per costruire un futuro più sicuro più sano e pulito per tutti noi perchè la giornata terra sia tutti i giorni".
Google celebra la giornata Il logo del più famoso motore di ricerca appare infatti immerso nella natura. La scritta Google è verde e blu ed è divisa tra terra e mare. La parte superiore rappresenta i prati, le foreste, i ruscelli mentre la parte sottostante, divisa da un’onda, fa entrare nel mondo sommerso con coralli e pesci.
Le iniziative in Italia Per il terzo anno consecutivo, a promuovere la manifestazione sarà Nat Geo Music, il canale musicale di National Geographic. A Roma, in serata, è previsto un grande concerto a piazza del Popolo, con Ben Harper e altri artisti internazionali e italiani. Nelle sale cinematografiche anteprima del film "Earth - La nostra Terra" prodotto da DisneyNature, un inno alla Terra e alla sua bellezza.
Nel Tevere l'acqua di 16 fiumi del mondo "Una sola terra, una sola acqua", questo lo slogan scelto per l’iniziativa organizzata dal Corpo forestale dello Stato, dall’associazione Marevivo e del Consorzio nazionale interuniversitario per le Scienze del mare in occasione della Giornata mondiale della Terra. Allo Scalo de Pinedo di Roma è stata celebrata la "cerimonia dell’acqua". Sedici ampolle contenenti l’acqua di altrettanti fiumi del mondo sono state versate nel Tevere alla presenza di un gruppo di alunni delle scuole elementari.
Legambiente: allarme Pm10 Sono 27 sulle 79 monitorate da Legambiente, le città capoluogo che alla metà di aprile hanno già oltrepassato il limite di legge annuale di 35 giorni di superamento giornaliero dei livelli di polveri sottili. Lo scrive l’associazione ambientalista in un comunicato. "Torino e Frosinone hanno addirittura superato la soglia di legge rispettivamente 70 e 64 volte dall’inizio del 2009, ma anche Napoli con 60 giorni, Milano e Alessandria con 53, Lodi e Brescia con 51 e Pavia con 49, non offrono una qualità dell’aria migliore".

lunedì 13 aprile 2009


Il terremoto...

Il terremoto ha colpto la terra abruzzese...in questi giorni di festa ho pensato al dolore di tante persone che piangono i loro morti...che non hanno più la casa...ma so che Dio è là...
ormai sono certe che il dolore ha un profondo INSEGNAMENTO!!!!

GESU' ASCIUGA LE TUE LACRIME..

Non c’è dolore più grande che lui non possa consolare e riempire con il suo amore.

Perchè lui sa bene cosa significa soffrire, perciò può comprenderci e non lasciarci nell’angoscia e nel dolor.

Con affetto Annamaria e Gaetano

domenica 12 aprile 2009

Gesù asciuga le tue lacrime


..
Tanta gente sofferente, che chiede aiuto e aiuto non c'è, sulla strada di una vita fatta di dolor...Bambini che piangono, donne che soffrono, uomini che non sanno dove andare, per trovare un po’ di pace e di stabilità. La sofferenza sembra permanente, in un mondo buio e senza cielo...ma c'è qualcuno che……
Gesù asciuga le tue lacrime di dolor, il Suo amore guarirà le tue ferite, Egli ti ama davvero devi crederci, Gesù vuole abbracciarti stare sempre con te... con te.
Gesù venne su questa terra per caricarsi dei nostri dolori, Lui sa cosa provi quando afflitto sei..Abbandonato, rigettato, flagellato il Mio Gesù, familiare col patire L’Uomo di dolor. Inchiodato su una croce, dopo tre giorni è risuscitato, Devi sapere che, Gesù dice:"vieni a me travagliato ed aggravato, e ti darò il Mio riposo che per te ho preparato. …Egli ti ama davvero devi crederci, Gesù vuole abbracciarti stare sempre con te.... stare sempre con te…
Le parole di questo canto descrivono la condizione dell'uomo in questo mondo senza Dio.. non serve cercare altrove per avere un aiuto… nella disperazione nel dolore sappiate che Dio è li vicino a noi… si, solo Gesù può asciugare le tue lacrime che da tanto tempo stai versando…. apri il tuo cuore ed Egli ti darà la gioia più grande che tu possa desiderare…. conoscere personalmente chi è Gesù!!.

PACE E SERENITA'...AUGURI!!!


BUONA PASQUA!!!!


1. NON DIRE PADRE SE OGNI GIORNO NON TI COMPORTI COME FIGLIO.

2. NON DIRE NOSTRO SE VIVI ISOLATO NEL TUO EGOISMO.

3. NON DIRE CHE SEI NEI CIELI SE PENSI SOLO ALLE COSE TERRENE.

4. NON DIRE SIA SANTIFICATO IL TUO NOME SE NON LO ONORI.

5. NON DIRE VENGA IL TUO REGNO SE PENSI SOLO AL SUCCESSO MATERIALE.

6. NON DIRE SIA FATTA LA TUA VOLONTA’ SE NON L’ACCETTI QUANDO E’ DOLOROSA.

7. NON DIRE DACCI OGGI IL NOSTRO PANE SE NON TI PREOCCUPI DI CHI HA FAME.

8. NON DIRE PERDONA I NOSTRI DEBITI SE CONSERVI RANCORE VERSO TUO FRATELLO.

9. NON DIRE NON ESPORCI ALLA TENTAZIONE SE HAI INTENZIONE DI CONTINUARE A PECCARE.

10. NON DIRE LIBERACI DAL MALE SE NON PRENDI POSIZIONE CONTRO IL MALE.

11. NON DIRE AMEN SE NON PRENDI SUL SERIO LE PAROLE DEL PADRE NOSTRO.

mercoledì 1 aprile 2009

Adozione

Non respingere i sogni...




NON RESPINGERE I SOGNI PERCHÉ SONO SOGNI
Non respingere i sogni perché sono sogni.

Tutti i sogni possono essere realtà, se il sogno non finisce.

La realtà è un sogno la pietra è pietra, questo è la pietra.

Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,è un sognare, l'acqua, cristallina.

La realtà travesteil sogno, e dice:"Io sono il sole, i cieli, l'amore".

Ma mai si dilegua, mai passa,se fingiamo di credere che è più che un sogno.

E viviamo sognandola.

Sognare è il mezzo che l'anima ha perché non le fugga mai

ciò che fuggirebbe se smettessimo di sognare che è realtà

ciò che non esiste.Muore soloun amore che ha smesso

di essere sognatofatto materia e che si cerca sulla terra.

Pedro Salinas

giovedì 26 marzo 2009

Ama la vita...


AMA LA VITA...
Ama la vita così com'è.
Amala pienamente,senza pretese;
amala quando ti amano o quando ti odiano,
amala quando nessuno ti capisce, o quando tutti ti comprendono.
Amala quando tutti ti abbandonano, o quando ti esaltano come un re.
Amala quando ti rubano tutto, o quando te lo regalano.
Amala quando ha senso o quando sembra non averlo nemmeno un pò.
Amala nella piena felicità, o nella solitudine assoluta.
Amala quando sei forte, o quando ti senti debole.
Amala quando hai paura, o quando hai una montagna di coraggio.
Amala non soltanto per i grandi piaceri e le enormi soddisfazioni;
amala anche per le piccolissime gioie.
Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe,
amala anche se non è come la vorresti.
Amala ogni volta che nasci ed ogni volta che stai per morire.
Ma non amare mai senza amore.
Non vivere mai senza vita!
Madre Teresa di Calcutta

Benchè...


Benchè non scriva libri, sei lo scrittore della tua vita.
Benchè non capisca di cinema, la tua esistenza può trasformarsi in un film delicato, di cui Dio è produttore.
Benchè non sappia cantare, la tua esistenza può essere una bella canzone.
Benchè non capisca la musica, la tua vita può essere una magnifica sinfonia.
Benchè non abbia studiato comunicazione, la tua vita può trasformarsi in un reportage modello.
Benchè le rughe segnino già il tuo viso, vale più la tua bellezza interiore e la giovinezza del tuo spirito.
Benchè i tuoi piedi sanguinino per gli intoppi della strada, il tuo viso può continuare a sorridere.
Benchè le tue man conservino le cicatrici dei problemi, le tue labbra possono ringraziare.
Benchè lacrime amare percorrano il tuo viso,hai un cuore per amare.
Benchè non lo comprenda, nel cielo è prenotato un posto per te.
Benchè ti sembri impossibile, Dio ti ama e ha donato Suo figlio per te.
Tutto, tutto, tutto...dipende dalla tua fiducia in DIO e dalla tua attiudine.

martedì 24 marzo 2009


FAVOLA AFRICANA

Durante un incendio nella foresta,
mentre tutti gli animali fuggivano,
un colibrì volava in senso contrario,
con una goccia d'acqua nel becco.
"Cosa credi di fare?" gli chiese il leone.
"Vado a spegnere l'incendio!"
rispose il piccolo volatile.
"Con una goccia d'acqua?"
disse il leone con un sogghigno di irrisione.
Ed il colibrì, proseguendo il volo, rispose:
"Io faccio la mia parte!"

Favola Africana

Trova il tempo

TROVA IL TEMPO
Trova il tempo di pensare
Trova il tempo di pregare
Trova il tempo di ridere.
E' la fonte del potere
E' il più grande potere sulla terra
E' la musica dell'anima.
Trova il tempo per giocare
Trova il tempo per amare ed essere amato
Trova il tempo di dare.
E' il segreto dell'eterna giovinezza
E' il privilegio dato da Dio.
Il giorno è troppo corto per essere egoisti.
Trova il tempo di leggere
rova il tempo di essere amico
Trova il tempo di lavorare.
E' la fonte della saggezza
E' la strada della felicità
E' il prezzo del successo.
Trova il tempo di fare la carità.
E' la chiave del Paradiso!!
...siamo sempre talmente "presi"... abbiamo 1000 e più impegni.... che spesso - troppo spesso! - ci scordiamo delle piccole cose che rendono le nostre giornate speciali.
Dobbiamo davvero cercare di trovare "il tempo"... quello giusto... che ci permette di vivere

La felicità



FELICITA'

DI HERMANN HESSE

Fin quando dai la caccia alla felicità,
non sei maturo per essere felice,
anche se quello che più ami è già tuo.
Fin quando ti lamenti del perduto
ed hai solo mete e nessuna quiete,
non conosci ancora cos'è pace.
Solo quando rinunci ad ogni desiderio
e non conosci né meta né brama
e non chiami per nome la felicità,
Allora le onde dell'accadere
non ti raggiungono più
e il tuo cuore e la tua anima hanno pace.

lunedì 23 marzo 2009

Prova a volare!!!!!....

Vivi la vita!!!!

L'amore


L'AMORE
Che hai, che abbiamo,che ci accade?
Ahi il nostro amore
È una corda durache ci lega ferendoci
e se vogliamo uscire dalla nostra ferita,
separarci,ci stringe un nuovo nodo e ci condanna
a dissanguarci e a bruciarci insieme.Che hai?
Ti guardo e nulla trovo in te se non due occhi
come tutti gli occhi, una boccaperduta tra mille bocche c
he baciai, più belle,un corpo uguale a quelli che scivolarono
sotto il mio corpo senza lasciar memoria.
E che vuota andavi per il mondo
come una giara di color frumento,
senz'aria, senza suono, senza sostanza!
Invano cercai in teprofondità per le mie braccia
che scavano, senza posa, sotto la terra:sotto la tua pelle,
sotto i tuoi occhi,nulla,sotto il tuo duplice petto sollevato,
appena una corrente d'ordine cristallino
che non sa perché corre cantando.
Perché, perché, perché,amore mio, perché?
Pablo Neruda

domenica 22 marzo 2009

Tieni sempre presente...


TIENI SEMPRE PRESENTE…
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,i capelli diventano bianchi,i giorni si trasformano in anni.Però ciò che è importante non cambia; la tua forza e la tua convinzione non hanno età.Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.Fino a quando sei viva, sentiti viva. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo. Non vivere di foto ingiallite…insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni. Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto. Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.Quando non potrai camminare veloce, cammina.Quando non potrai camminare, usa il bastone.Però non trattenerti mai!

venerdì 20 marzo 2009

Ti penso...Sei nei nostri cuori.

Ti vogliamo bene Annamaria e Gaetano.

mercoledì 18 marzo 2009

domenica 15 marzo 2009

La rosa



La Rosa(Bruno Ferrero, L'importante è la rosa)
Il poeta tedesco Rilke abitò per un certo periodo a Parigi. Per andare all'Università percorreva ogni giorno, in compagnia di una sua amica francese, una strada molto frequentata. Un angolo di questa via era permanentemente occupato da una mendicante che chiedeva l'elemosina ai passanti. La donna sedeva sempre allo stesso posto, immobile come una statua, con la mano tesa e gli occhi fissi al suolo. Rilke non le dava mai nulla, mentre la sua compagna le donava spesso qualche moneta. Un giorno la giovane francese, meravigliata domandò al poeta: «Ma perché non dai mai nulla a quella poveretta?». «Dovremmo regalare qualcosa al suo cuore, non alle sue mani», rispose il poeta. Il giorno dopo, Rilke arrivò con una splendida rosa appena sbocciata, la depose nella mano della mendicante e fece l'atto di andarsene. Allora accadde qualcosa d'inatteso: la mendicante alzò gli occhi, guardò il poeta, si sollevò a stento da terra, prese la mano dell'uomo e la baciò. Poi se ne andò stringendo la rosa al seno. Per una intera settimana nessuno la vide più. Ma otto giorni dopo, la mendicante era di nuovo seduta nel solito angolo della via. Silenziosa e immobile come sempre. «Di che cosa avrà vissuto in tutti questi giorni in cui non ha ricevuto nulla?», chiese la giovane francese. «Della rosa», rispose il poeta.
«Esiste un solo problema, uno solo sulla terra. Come ridare all'umanità un significato spirituale, suscitare un'inquietudine dello spirito. E' necessario che l'umanità venga irrorata dall'alto e scenda su di lei qualcosa che assomigli a un canto gregoriano. Vedete, non si può continuare a vivere occupandosi soltanto di frigoriferi, politica, bilanci e parole crociate. Non è possibile andare avanti così» (Antoine de Saint-Exupéry)

L'uomo nel pozzo

L'uomo nel pozzo(Bruno Ferrero, A volte basta un raggio di sole)
Un uomo cadde in un pozzo da cui non riusciva a uscire.
Una persona di buon cuore che passava di là disse: "Mi dispiace davvero tanto per te. Partecipo al tuo dolore".
Un politico impegnato nel sociale che passava di là disse: "Era logico che, prima o poi, qualcuno ci sarebbe finito dentro".
Un pio disse: "Solo i cattivi cadono nei pozzi".
Uno scienziato calcolò come aveva fatto l'uomo a cadere nel pozzo.
Un politico dell'opposizione si impegnò a fare un esposto contro il governo.
Un giornalista promise un articolo polemico sul giornale della domenica dopo.
Un uomo pratico gli chiese se erano alte le tasse per il pozzo.
Una persona triste disse: "Il mio pozzo è peggio!".
Un umorista sghignazzò: "Prendi un caffè che ti tira su!".
Un ottimista disse: "Potresti star peggio".
Un pessimista disse: "Scivolerai ancora più giù".
Gesù, vedendo l'uomo, lo prese per mano e lo tirò fuori dal pozzo.
Il più grande bisogno del mondo...
Un po' più di gentilezza e un po' meno avidità,
Un po' più dare e un po' meno pretendere;
Un po' più sorrisi e un po' meno smorfie;
Un po' meno calci a chi è steso per terra;
Un po' più "noi" e un po' meno "io";
Un po' più risate e un po' meno pianti;
Un po' più fiori sulla strada della vita;
e un po' meno sulle tombe.

Dio solo può dare...



Le mani di Dio(Bruno Ferrero, Cerchi nell'acqua, Ed. Elle Di Ci)
Un maestro viaggiava con un discepolo incaricato di occuparsi del cammello, erano nel deserto. Una sera arrivati ad una locanda il discepolo era talmente stanco che non legò il cammello. "Mio Dio", pregò coricandosi, "prenditi cura del cammello, te lo affido". Il mattino dopo il cammello era sparito. "Dov'è il cammello?", chiese il maestro. "Non lo so", rispose il discepolo, "Devi chiederlo a Dio! Ieri sera ero così sfinito che gli ho affidato il nostro cammello, non è certo colpa mia se è scappato o se è stato rubato, ho esplicitamente domandato a Dio di sorvegliarlo, è Lui il responsabile! Tu mi esorti sempre ad avere la massima fiducia in Dio, no!". "Abbi sempre la più grande fiducia in Dio, ma prima lega il tuo cammello" rispose il maestro, "perché Dio non ha altre mani che le tue".
Dio solo può dare la fede, tu, però, puoi dare la tua testimonianza.
Dio solo può dare la speranza, tu, però, puoi infondere fiducia nei tuoi fratelli.
Dio solo può dare l'amore, tu, però, puoi insegnare all'altro ad amare.
Dio solo può dare la pace, tu, però, puoi seminare l'unione.
Dio solo può dare la forza, tu, però, puoi dare sostegno a uno scoraggiato.
Dio solo è la via, tu, però, puoi indicarla agli altri.
Dio solo è la luce, tu, però, puoi farla brillare agli occhi di tutti.
Dio solo è la vita, tu, però, puoi far rinascere negli altri il desiderio di vivere.
Dio solo può fare ciò che appare impossibile, tu, però, potrai fare il possibile.
Dio solo basta a se stesso, egli, però, preferisce contare su di te. (Canto brasiliano)

Il fringuello e la fontana


IL FRINGUELLO E LA FONTANA

C'era un piccolo fringuello innamorato di una fontana.Lui era esile e bello, lei amava cantare e ballare. Ogni giorno l'uccellino, immergendosi nell'amata fontana, le dichiarava la sete del suo amore con soavi cinguettii: «Ti amo, ti amo, fontana canterina e ballerina, ti amo, ti amo, fontana di luce e riflessi di cielo!».La fontana, seducente, si divertiva di tanto amore e si atteggiava a diva; ammirata giorno e notte, si adornava di gocce dai riflessi di brillanti.«Ti amo e mi disseti, ti amo ed ho ancora sete», cinguettava il fringuello innamorato saltellando sul bordo della fontana che gli uomini chiamano «bagna uccelli».Ma un giorno intervenne, burbero, il padrone del giardino: «La fontana è mia, è nel mio giardino, deve cantare e ballare soltanto per me! Tu, fringuello, sei solo un ospite. Finora ti ho consentito di bagnarti per mio diletto. Adesso basta! Un sorso d'acqua non si nega a nessuno, perciò ti lascerò dissetarti, ma niente più». Il piccolo fringuello si sentì colpito e ferito, privato e derubato del suo amore. «L'ho amata e mi ha dissetato, ma ora, a queste condizioni, non voglio più bere; m’involerò nell'aria che riempie gli spazi limpidi, luminosi e sereni, planerò sulla vita del mondo, ascolterò il linguaggio dei fiori e delle cose mute ... ». Ma le ali non si aprirono, le zampette si indebolirono e l'emozione interruppe i battiti; l'esile fringuello innamorato cadde nella fontana che l'accolse con un abbraccio: «Canta e balla con me, romantico uccellino».Come già con il fringuello, lo stesso accadde per un merlo, ma diversa fu la conclusione. Dopo le parole di diniego del padrone del giardino, il merlo s'involò nel cielo planando su prati, colline, boschi e torrenti; scelse le correnti d'aria per salire e per scendere con divertimento, si sentì libero e si disse con convinzione: «L'amore, grande com'è, non può esaurirsi sul bordo di una fontana; un amore, forse più grande, mi aspetta altrove».***I confini dell'amore sono immensi, molto più grandi del nostro piccolo mondo.A chi è davvero capace di riceverlo e di donarlo, l'amore riserva delle sorprese impensabili, perché è infinitamente più grande delle nostre attese.

venerdì 13 marzo 2009

Le cose che ho imparato nella via

LE COSE CHE HO IMPARATO NELLA VITA - PAULO COELHO
Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:
- Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
- Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
- Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
- Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
- Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
- Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
- Che la pazienza richiede molta pratica.
- Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.
- Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
- Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto te stesso.
- Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse.
- Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
- Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
- Forse Dio vuole che incontriamo un po’ di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
- Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
- La miglior specie d’amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
- E’ vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi
.- Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un’ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
- Non cercare le apparenze, possono ingannare.
- Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.- Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
- Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
- Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
- Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
- Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
- Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
- Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
- Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.
- Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l’unico che sorride e ognuno intorno a te piange.

L'amore



L'Amore - Il Profeta di Kahlil Gibran
Allora Almitra disse: Parlaci dell'Amore.Ed egli sollevò il capo e guardò il popolo, e una gran pace discese su di loro. E a voce alta disse:Quando l'amore vi fa cenno, seguitelo,Benché le sue strade siano aspre e scoscese.E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a lui,Benché la spada che nasconde tra le penne possa ferirvi.E quando vi parla, credetegli,Anche se la sua voce può mandare in frantumi i vostri sogni come il vento del nord lascia spoglio il giardino.Perché come l'amore v'incorona così vi crocifigge. E come per voi è maturazione, così è anche potatura.E come ascende alla vostra cima e accarezza i rami più teneri che fremono al sole,Così discenderà alle vostre radici che scuoterà dove si aggrappano con più forza alla terra.Come fastelli di grano, vi raccoglierà.Vi batterà per denudarvi.Vi passerà al crivello per liberarvi dalla pula.Vi macinerà fino a farvi farina.Vi impasterà fino a rendervi plasmabili.E poi vi assegnerà al suo fuoco sacro, perché possiate diventare il pane sacro nei sacri conviti di Dio.Tutto questo farà in voi l'amore, affinché conosciate i segreti del cuore, e in quella conoscenza diventiate un frammento del cuore della Vita.Ma se avrete paura, e cercherete soltanto la pace dell'amore ed il piacere dell'amore,Allora è meglio che copriate le vostre nudità, e passiate lontano dall'aia dell'amore,Nel mondo senza stagioni dove potrete ridere, ma non tutto il vostro riso, e piangere, ma non tutto il vostro pianto.. . . . . L'amore non dà nulla all'infuori di sé, né prende nulla se non da se stesso.L'amore non possiede né vuol essere posseduto,Perché l'amore basta all'amore.Quando amate non dovreste dire: "Dio è nel mio cuore" ma, semmai, "sono nel cuore di Dio".E non crediate di guidare il corso dell'amore, poiché l'amore, se vi trova degni, guiderà lui il vostro corso.L'amore non desidera che il proprio compimento.Ma se amate e quindi avete desideri, i vostri desideri siano questi:Sciogliersi e farsi simili a un ruscello che scorra e canti alla notte la sua melodia.Conoscere il martirio della troppa tenerezza.Esser feriti dal vostro proprio intendere l'amore,E sanguinare di buon grado, gioiosamente.Svegliarsi all'alba con un cuore alato e dire grazie a un nuovo giorno d'amore;Riposare nell'ora meridiana e meditare sull'estasi amorosa;Tornare a casa con gratitudine la sera;E addormentarsi con una preghiera per chi amate nel cuore, e un canto di lode sulle labbra.

mercoledì 11 marzo 2009

I FRATELLI E LA RONDINE



I FRATELLI E LA RONDINE
Molto tempo fa, in un piccolo paese abitavano due fratelli, molto diversi tra loro.Il maggiore era conosciuto per la sua antipatia e scontrosità; il più giovane, invece, era cortese e onesto.Dopo la morte dei genitori, il primogenito aveva iniziato ad occuparsi dell'azienda di famiglia, ma, in poco tempo, a causa di un'amministrazione avventata, fece bancarotta. Poiché era disonesto, aveva trafficato in modo de tenere per sé parte della fortuna del padre, senza dare niente al fratello.L'altro, infatti, che aveva una grande famiglia con dieci figli, era rimasto senza denaro e viveva in miseria.Un giorno, costui si recò a casa del fratello maggiore per chiedere un po' di riso.Gli aprì la porta la cognata. L'avventore salutò con affetto e chiese: «Mi dai un po' di riso per sfamare la mia famiglia?»In tutta risposta, la donna lo colpì sulla guancia con un mestolo sporco di riso.L'uomo, per nulla arrabbiato, anzi ringraziandola per il riso che era rimasto attaccato al viso, se ne andò. Tornando a casa, scoprì che una rondine, che aveva fatto il nido sotto il tetto del fratello, era stata attaccata da un serpente ed era ferita ad una zampa. L'uomo la mendicò e la rondine poté così migrare.Passò un anno e la rondine fece ritorno, portando con sé un seme che fece cadere davanti alla capanna dell'uomo che l'aveva medicata. Costui trovò il seme e lo mise sotto terra. Nacquero delle zucche giganti, che, con grande sorpresa dell'intera famiglia, contenevano molti tesori. Quella famiglia diventò così la più ricca del villaggio.Venuto a conoscenza della storia, il fratello maggiore cercò una rondine, le ruppe la zampina e la medicò. L'anno dopo, la rondine posò un seme da­vanti alla casa di quell'uomo. Costui lo seminò e crebbero zucche enormi, dalle quali uscirono decine di folletti che rubarono tutti i tesori della sua famiglia. E così il primogenito si ritrovò senza nulla.Allora il più giovane prese la metà delle proprie ricchezze, le diede al fratello più vecchio e le due famiglie vissero a lungo in prosperità.
***Ogni favola a lieto fine svela il segreto della felicità: per trovare la fortuna dobbiamo essere buoni, generosi, altruisti e confidare in una forza più grande di noi.Una metafora della vita. Se siamo generosi, infatti, prima o poi, saremo ricompensati

lunedì 9 marzo 2009

I tre alberi


I tre alberi(Paulo Coelho)

Sulla vetta di una montagna, coperta di pascoli e pinete profumate di resina, spuntarono un giorno tre piccoli alberi. Nei primi tempi erano così teneri e verdi che si confondevano con l'erba e i fiori che prosperavano intorno a loro. Ma, primavera dopo primavera, il loro piccolo tronco si irrobustì. Le sfide autunnali e invernali per fronteggiare i venti e le bufere li riempivano di gioia baldanzosa. Dall'alto della loro casa verde guardavano il mondo e sognavano. Come tutti coloro che stanno crescendo, sognavano quello che avrebbero voluto diventare da grandi. Il primo albero guardava le stelle che brillavano come diamanti trapuntati sul vestito di velluto nero della notte. "Io sopra ogni cosa vorrei essere bello. Vorrei custodire un tesoro" disse. "Vorrei essere coperto d'oro e contenere pietre preziose. Diventerò il più bello scrigno per tesori del mondo". Il secondo alberello guardava il torrente che scendeva serpeggiando dalla montagna, aprendosi il cammino verso il mare. L'acqua correva e correva, gorgogliando e scherzando con i sassi, un momento era lì e poco dopo già era scomparsa all'orizzonte. E niente riusciva a fermarla. "Io voglio essere forte. Sarò un grande veliero" disse. "Voglio navigare sugli oceani sconfinati e trasportare capitani e re potenti. Io sarò il galeone più forte del mondo". Il terzo alberello contemplava la valle che si stendeva ai piedi della montagna e guardava la città che si indovinava nella foschia azzurrina. Laggiù formicolavano uomini e donne. "Io non voglio lasciare questa montagna" disse. "Voglio crescere tanto che quando la gente si fermerà per guardarmi, dovrà alzare gli occhi al cielo e pensare a Dio. Io diventerò il più grande albero del mondo!". Gli anni passarono. Caddero le piogge, brillò il sole, e i piccoli alberelli divennero tre alberi alti e imponenti. Un giorno, tre boscaioli salirono sulla montagna, con le loro scuri a tracolla. Uno dei boscaioli squadrò ben bene il primo albero e disse: "E' un bell'albero. E' perfetto". Dopo pochi minuti, stroncato da precisi colpi d'ascia, il primo albero piombò al suolo. "Ora sto per trasformarmi in un magnifico forziere" pensò l'albero. "Mi affideranno in custodia un tesoro favoloso". Il secondo boscaiolo guardò il secondo albero e disse: "Questo albero è vigoroso e solido. E' proprio quello che ci vuole". Sollevò la scure, che lampeggiò al sole, e abbatté l'albero. "D'ora in poi, navigherò sui mari infiniti e i vasti oceani" pensò il secondo albero. "Sarò una nave importante, degna dei re". Il terzo albero si sentì mancare il cuore, quando il boscaiolo lo fissò. "Per me va bene qualunque albero" pensò il boscaiolo. L'ascia balenò nell'aria e, poco dopo, anche il terzo albero giaceva sul terreno. I loro bei rami, che fino a poco prima avevano scherzato con il vento e protetto uccelli e scoiattoli, furono stroncati uno a uno. I tre tronchi furono fatti rotolare lungo il fianco della montagna, fino alla pianura. Il primo albero esultò quando il boscaiolo lo portò da un falegname. Ma il falegname aveva ben altri pensieri che mettersi a fabbricare forzieri. Con le sue mani callose trasformò l'albero in una mangiatoia per animali. L'albero che era stato un tempo bellissimo non fu ricoperto di lamine d'oro né riempito di tesori. Era coperto di rosicchiature e riempito di fieno per nutrire gli animali affamati della fattoria. Il secondo albero sorrise quando il boscaiolo lo trasportò al cantiere navale, ma quel giorno nessuno pensava a costruire un veliero. Con grandi colpi di martello e di sega, l'albero fu trasformato in una semplice barca da pescatori. Troppo piccola, troppo fragile per navigare su un oceano o anche solo su un fiume, la barca fu portata in un laghetto. Tutti i giorni, trasportava carichi di pesce, che la impregnavano di odore sgradevole. Il terzo albero divenne tristissimo quando il boscaiolo lo squadrò per farne rozze travi che accatastò nel cortile della sua casa. "Perché mi succede questo?" si domandava l'albero, ricordando il tempo in cui lottava con il vento sulla cima della montagna. "Tutto quello che volevo era svettare sul monte per invitare la gente a pensare a Dio". Passarono molti giorni e molte notti. I tre alberi quasi dimenticarono i loro sogni. Ma una notte, la luce dorata di una stella accarezzò con i suoi raggi il primo albero, proprio nel momento in cui una giovane donna con infinita tenerezza sistemava nella mangiatoia il suo bambino appena nato. "Avrei preferito costruirgli una culla" mormorò suo marito. La giovane mamma gli sorrise, mentre la luce della stella scintillava sulle assi lucide e consunte che un tempo erano state il primo albero. "Questa mangiatoia è magnifica" rispose la mamma. In quel momento, il primo albero capì di contenere il tesoro più prezioso del mondo. Altri giorni e altre notti passarono. Una notte, un viaggiatore stanco e i suoi amici si imbarcarono sul vecchio battello da pesca, che un tempo era stato il secondo albero. Mentre il secondo albero, diventato barca, scivolava tranquillamente sull'acqua del lago, il viaggiatore si addormentò. All'improvviso, dopo lo schianto di un tuono, in una ridda di fulmini e violente ondate, scoppiò la tempesta. Il piccolo albero tremò. Sapeva di non avere la forza di trasportare in salvo tante persone con quel vento e con la violenza di quelle onde. Le sue fiancate scricchiolavano penosamente per lo sforzo. Preoccupati, gli amici svegliarono il misterioso viaggiatore. L'uomo si alzò, spalancò le braccia, sgridò il vento e disse all'acqua del lago: "Fa' silenzio! Calmati!". La tempesta si quietò immediatamente e si fece una grande calma. In quel momento, il secondo albero capì che stava trasportando, come desiderava, un re, anzi, il re dei cieli, della Terra e degli infiniti oceani. Poco tempo dopo, un Venerdì mattino, il terzo albero fu molto sorpreso quando le sue rozze travi furono tolte di malagrazia dalla catasta di legname dimenticato. Furono trasportate nel mezzo di una folla vociante e irosa, sbattute sulle spalle torturate di un uomo, che poi su di esse fu inchiodato. Il povero albero si sentì orribile e crudele. E piangeva, reggendo quel povero corpo tormentato... lui che voleva che la gente grazie a lui vedesse Dio! Ma la Domenica mattina, quando il sole si levò alto nel cielo e tutta la Terra vibrò di una gioia immensa, il terzo albero seppe che non aveva trasportato un uomo qualunque, ma aveva trasportato Dio! In quel mattino seppe e capì che l'amore di Dio aveva trasformato tutto. Aveva fatto del primo albero il meraviglioso scrigno del più tenero e incredibile dei tesori. Aveva reso il secondo albero forte portatore del Creatore del cielo e della Terra. E ogni volta che una persona avesse guardato il terzo albero avrebbe visto Dio! Ogni persona, anche noi, non solo i pochi della Valle... E questo era più che essere solo il più bello, il più forte o il più grande albero del mondo...

sabato 7 marzo 2009

Auguri a tutte le donne!


L'8 marzo è la ricorrenza della festa internazionale della donna, una giornata che sopratutto nell'ambito delle associazioni femministe è il simbolo delle disparità e soprusi che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli. Col passare degli anni il vero significato di questa ricorrenza è andato via-via un po' sfumando, lasciando spazio ad una ricorrenza caratterizzata sempre più prepotentemente da forti interessi politici e commerciali, che vedono in questa festa il loro business.
Una leggenda alquanto controversa, vuole che questa festa nasca in un terribile avvenimento umano e sociale che vide le donne protagoniste nell'ambito lavorativo... Eppure l'unica colpa di queste donne era stata quella di unirsi in una lotta sociale per ottenere delle condizioni di vita più umane e dignitose...
Nel 1908 alcune operaie dell'industria tessile Cotton di New York, organizzarono una protesta con conseguente sciopero contro le terribili condizioni lavorative che venivano loro imposte... La manifestazione di protesta fu portata avanti per giorni, fino a quando l'8 marzo del 1908... il proprietario dell'industria, Mr. Johnson, preso dalla mania dell'onnipotenza malvagia, fece chiudere le scioperanti all'interno della stessa fabbrica e dopo aver bloccato tutte le uscite dall'esterno, vi appiccò un incendio... La tragica conseguenza di questo folle gesto fu che persero la vita arse dalle fiamme ben 129 operaie!!!
Ai soccorritori apparve un'immagine straziante... presero dei rami di mimose da alcuni alberi presenti e coprirono i corpi delle operaie... successivamente, col passare degli anni, quelle stesse mimose che coprirono la morte, divennero il simbolo della vita, della libertà e dell'emancipazione della donna nella società, imponendosi alle pari opportunità e dignità.
La ricorrenza di questo triste avvenimento venne commemorato nei primi anni negli stati Uniti, poi pian piano grazie a Rose Luxemburg e alle organizzazioni femministe si diffuse in tutto il mondo, divenendo così una festa internazionale dal grande significato sociale che ha visto le donne protagoniste riscattare i giusti valori umani e sociali che gli competono...
Pur essendo una storia toccante, le vicende della fabbrica di coton restano una leggenda. In realtà non esiste una ricorrenza e una data certa all'origine della festa della donna è possibile anche, che risalga al 1910 ad opera di Clara Zetkin che durante la II^ conferenza dell'internazionale socialista che si svolse a Copenaghen, propose di dedicare l'8 marzo alle donne di tutto il mondo..
Ma le associazioni femministe italiane sostengono che non c'è alcuna prova che documenti anche questa ipotesi avvenuta a Copenaghen. Di fatto il movimento operaio e socialista dall'inizio del 1900 ha celebrato in date molto diverse le giornate dedicate ai diritti delle donne. L'unica data certa è l'8 marzo 1917 quando le operaie russe di Pietroburgo manifestarono contro la guerra e la scarsità di tutti i generi alimentari. Le associazioni femministe per dare un significato universale della ricorrenza e meno politico, omisero le manifestazioni rivoluzionarie russe, preferendo ricollegare la festa della donna ad un drammatico episodio fantastico, subito dalle donne in una fabbrica americana.
Col passare del tempo questa ricorrenza è diventata una festa alquanto strana, e non sembra più una triste ricorrenza o la festa del riscatto sociale delle donne, l'impressione di questa festa è che sembrerebbe abbia assunto quella della giornata della trasgressione o della libertà senza freni morali, dove l'abbandonarsi alle più sfrenate libertà sia quasi la meta della propria identità, altrimenti limitata dalle imposizioni morali, sociali e familiari di ogni dì.
La festa della donna resta per me, non maschilista, una festa di grande importanza sociale e umana, che ha segnato una svolta nel riscatto delle donne nel contesto sociale, che le ha viste negli anni, protagoniste nell'affermarsi con dignità nel riscatto della libertà, della stessa femminilità, nell'emancipazione, parità di diritti e opportunità nel contesto lavorativo, politico e sociale... malgrado ciò, è evidente che molto ancora resta da fare e da lottare affinché le resistenze del dominio maschilista all'interno delle istituzioni e della società vengano superate senza pregiudizi... e che sia terra fertile per le donne di quei paesi sottosviluppati, dove ancora oggi vengono umiliate solo per la semplice colpa di essere donne... è forse una colpa essere figli di nostra madre?
Perciò non è trasgredendo che si festeggia, ma si dovrebbe festeggiare per i risultati ottenuti in favore delle donne e per quelli che verranno in tutti i paesi del mondo, ricordando che tutto è passato attraverso gli abusi e soprusi sulle donne schiavizzate, che nella speranza di vedere cambiare una società dove i diritti e la libertà non fossero limitati dall'essere uomo o donna... Allora, sia questo giorno, un giorno speciale per affermare e diffondere nel mondo il grande ideale di libertà dell'emancipazione femminile, auspicato, voluto e raggiunto grazie dallo spirito di sacrificio e capacità delle donne che hanno saputo nei valori, riconoscersi nella loro identità... oltre la trasgressione e il business...
AUGURI ALLE DONNE DI TUTTO IL MONDO!!!

La colomba della speranza



LA COLOMBA DELLA SPERANZA
Una volta, incredibilmente, nacque una colomba nera, tutta nera, come la notte.Le sue sorelle invece erano candide come la neve.La colomba non aveva subito capito d'essere diversa; si accorse che la sua vita sarebbe stata differente da quella delle compagne quando cominciò ad essere derisa e lasciata sola: pareva che nessuno volesse volare con lei, perché era come una macchia nel candore del bianco.Divenuta grande fu allontanata dallo stormo.E così, sola e sconsolata, la colomba nera decise di volare lontano.Volò oltre i confini del paese in cui era nata; volò oltre le montagne che sembrano così alte da non poter essere scavalcate; volò sopra i mari, dove il blu si confonde con l'azzurro del cielo; volo senza sosta, sia con il bello sia con il brutto tempo.Arrivò in un luogo molto freddo, dove la terra era tutta coperta di ghiaccio e tutto era bianco. Ai confini di quel freddo glaciale la colomba notò un albero fiorito, sui rami del quale erano sbocciati dei fiorellini color rosso fuoco; di così belli non ne aveva mai visti! Ne prese uno e lo tenne stretto nel becco.Poi continuò a volare sopra il ghiaccio. Poco dopo, quando ormai avvertiva che sarebbe precipitata per la stanchezza e per il freddo, scorse dall'alto alcune persone. Si avvicinò e vide un uomo, una donna e due bambini seduti sulla neve.La mamma si lamentava dicendo: «Poveri noi, la strada e cosi lunga, siamo stanchi, chissà quanto manca. Eppure ai confini di questo interminabile ghiacciaio ci aspetta una nuova vita, migliore». Il papa, stanco di incoraggiare la famigliola, proteggeva col pesante cappotto l'ultimo nato; i due bambini, vedendo d'uccellino, tentarono di abbozzare un sorriso, anche se i loro occhi erano tristi. La colomba si avvicinò e porse il fiore alla mamma.Quel fiore stava a significare che non molto lontano sbocciava la vita.La donna si rialzò e riprese il cammino, seguita dagli altri, nella direzione da cui era arrivata la colomba.I cinque si allontanarono, con la donna che apriva la fila e teneva stretto fra le mani il fiore rosso. Quel puntino colorato nel candore del bianco ebbe il potere di risvegliare la speranza e di far ritrovare il cammino di una vita migliore.***Tutti possiamo diventare motivo di speranza, aiutandoci a ritrovare le vie di una vita migliore.Questo, nella misura in cui sapremo accettare le diversità, valorizzarle e unirle per un cammino da fare insieme, più ricco e più sicuro.


giovedì 5 marzo 2009

Nella mano

NELLA MANO
Quella sera la lucciola era più inquieta del solito. Volgeva gli occhi al cielo stellato e, sospirando, pensava: «Mi sento fuori posto! Dovrei brillare lassù, in alto; certamente una cattiva sorte mi ha fatta precipitare quaggiù...». Proprio quella sera la lucciola prese coraggio, spiegò le ali e si lanciò in alto. Mentre s'innalzava, però, persa in quella silenziosa e buia immensità, il fiato cominciò a mancarle, il suo cuore si mise a pulsare ansioso e un nodo le serrò la gola. A tratti sembrava farcela... Più spesso però lo sfinimento prendeva il sopravvento. Ad un certo punto sentì l'ardore e le forze venir meno. Ebbe un solo singhiozzo. sconsolato e poi si lasciò cadere. La povera lucciola pensò di essere finita per sempre. In quel momento, pur breve, si pentì della propria audacia, pensò che sarebbe stato meglio se si fosse accontentata di vivere su questa terra, come facevano le sue compagne. Non si sentiva però di rinnegare il proprio desiderio e pensava: «Sarebbe stato proprio bello poter brillare lassù, sentirsi osservata dai cuori puri e dai poeti, diventare per qualcuno “importante”, “magica”, “incantevole", "stupenda", come accade per ogni stella». All'improvviso la lucciola si ridestò in un calore strano e si sentì più viva e più lucente che mai. Era stata raccolta dal palmo della mano di una bambina che ripeteva con emozione: «Mamma, guarda... una stella!». La lucciola chiuse gli occhi, beata, lasciando che il suo cuore rifulgesse di luce in quel tenero piccolo cielo. ***Quando alziamo lo sguardo verso il cielo, i confini della nostra storia si allargano e iniziano nuoveavventure. Il cielo rappresenta l'universo dei sogni, il desiderio più segreto, il mondo senza confini, quello che vorremmo diventare al di là dei nostri limiti, la persona del nostro cuore, la felicità senzafine.

domenica 1 marzo 2009

La rabbia




Arrabbiarsi allontana (Gandhi)


Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli: “Perchè le persone gridano quando sono arrabbiate?” “Gridano perchè perdono la calma” disse uno di loro. “Ma perchè gridare se la persona sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore “Bene, gridiamo perchè desideriamo che l’altra persona ci ascolti” replicò un altro discepolo E il maestro torna a domandare: “Allora non è possibile parlargli a voce bassa?” Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore. Allora egli esclamò: ” Voi sapete perchè si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro. D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perchè? Perchè i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano solamente sussurrano. E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E’ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.” In fine il pensatore concluse dicendo: “Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perchè arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.”

(Gandhi)

Un angelo inviato sulla terra


UN ANGELO INVIATO SULLA TERRA

Nella vita del Paradiso c'è un momento particolare che le anime attendono con trepidazione: ed è quando il Padre chiama alcune di loro e le invia sulla terra. Queste però sono restie ad abbandonare quel luogo così bello e gioioso; per questo motivo, quando arriva il momento di partire, il Signore le chiama, una a una, e dice loro alcune parole di incoraggiamento. Un giorno venne il turno di una di quelle anime che veramente amano Dio al di sopra di tutto. Essa si presentò di fronte a Lui e lo salutò con riverenza: «Padre, mi hai mandato a chiamare?». «Sì, piccola! E giunto anche per te il momento di lasciare questo luogo, ma solo per un po'... Ti dispiace?». «Dolce Padre, la mia gioia è piena solo quando posso fare ciò che ti piace. Se tu lo vuoi, io sono pronta!». IL Signore sapeva che avrebbe risposto così, ma, al sentire quelle parole si commosse e, compiaciuto, disse: «Ho pensato per te un compito difficile. Non hai paura?». «No, padre, perché so che sarai sempre con me!». Dio aggiunse: «Poiché dovrai affrontare una vita terrena non facile, ti concedo un privilegio che non è dato a tutti: scegliti il tuo Angelo Custode!». L'anima rispose: «Dolce Padre, il tuo è un dono prezioso! Mi piacerebbe,avere accanto a me un Angelo importante, ma so che loro hanno già tanto da fare... Scelgo un Angelo tra i più piccoli e allegri, perché non mi lasci mai abbattere dalla tristezza e dallo sconforto e mi faccia sempre sorridere». Il Signore fu contento di quella risposta. Esaudì il desiderio di quell'anima e la inviò sulla terra. Ed ecco, dopo nove mesi del tempo. umano, nacque una bambina diversamente abile…
***Non sempre quello che riteniamo una disgrazia è davvero tale. Ci sono messaggi, verità, sorprese, segreti più grandi di noi... È così che una croce, una "disgrazia" per la mentalità comune, può tradursi in "sogno"... E una persona "disgraziata", secondo i criteri di oggi, in verità può incarnare un "Angelo"...

sabato 28 febbraio 2009

Il dolce sapore della giovinezza


IL DOLCE SAPORE DELLA GIOVINEZZA

Un giorno una madre disperata andò a trovare un uomo saggio: «Maestro, mio figlio sta sciupando la sua giovinezza... Cosa devo fare?». Costui disse: «Lo hai potato come le rose?». La madre ammise di non essere mai stata severa con il figlio, di non averlo mai educato con la giusta autorità. E così il saggio chiese di incontrare il ragazzo. Il giovane si recò dal Maestro e si sentì chiedere: «Che cosa vuoi dalla vita?». Il ragazzo rispose: «Voglio divertirmi! Con una moneta al giorno potrei togliermi tutte le soddisfazioni di questo mondo...». Il saggio propose: «Ti darò io quella moneta, ogni giorno, purché tu prometta di spenderla e di divertirti per un anno intero». Il giovane accettò con entusiasmo e promise solennemente. Per alcune notti si divertì, in maniera sfrenata. Dopo un mese chiese al Maestro: «Quando eri giovane, come ti divertivi?». Lui rispose: «Pescavo nel fiume, fabbricavo vasi di argilla, li colorano, suonavo l'arpa...». «E quanto spendevi?». «Quasi nulla!». «Mi insegneresti a divertirmi come facevi tu?». «Impossibile! Hai fatto una promessa, ricordi?». Il ragazzo divenne triste. Si era stufato dei soliti divertimenti, non gli davano alcuna soddisfazione. Si mise a piangere. In quel momento il saggio capì che il ragazzo aveva subito la sua prima potatura, come le rose; stava sperimentando parte di quella sofferenza che ancora gli mancava per diventare uomo. Da quel giorno, per un anno intero, l'anziano e il ragazzo andarono a pescare i lucci dorati nei fiumi, fabbricarono vasi di argilla di ogni forma e colore, suonarono dolci serenate alla luna e alle stelle... Il ragazzo non sentì più il bisogno di ricorrere ai divertimenti di prima. Iniziò a maturare, con saggezza e giusta misura. E il vecchio, dal canto suo, ritrovò il sapore della propria giovinezza.
*** Dovremmo riscoprire il gusto delle situazioni genuine, i valori dimenticati, le emozioni che lasciano il sapore dolce.La società diventerebbe più vivibile e le persone ritroverebbero il sentiero della Verità e il segreto della vera Gioia.

venerdì 27 febbraio 2009

Tanti auguri Lina





Tanti auguri Lina, mancano poche ore alla mezzanotte , ma io non c'e' la faccio ad aspettare e desidero farti gli auguri piu' sinceri perche sei una persona speciale, da quando ti ho conosciuto , mi ha colpito la tua dolcezza e il modo come ti fai prossimo a chi ti trovi affianco. Grazie di esistere e di essere quella che sei, ti stimo tanto.Con tanto tanto affetto, Annamaria e Gaetano. BUON COMPLEANNO!!!

La bambina e gli gnomi


LA BAMBINA E GLI GNOMI
C'era una volta una bambina molto curiosa.Quando andava nel bosco la mamma le raccomandava di non allontanarsi dal sentiero, ma lei non sempre l'ascoltava.Un giorno, mentre stava raccogliendo dei frutti di bosco, la piccola incontrò uno gnomo e chiese: "Dove vai di bello?". Lui rispose in modo burbero: "Lasciami solo!". Ma la piccola, curiosa com'era, decise di seguirlo. Il piccolo gnomo, ad un certo punto, inciampò in una radice e rovesciò il contenuto del suo sacco: diamanti, rubini, topazi, zaffiri... Lei esclamò: "Che belle pietre". Lui replico: "Non sono tue! Lasciami in pace". Ma per quanto brontolasse, lo gnomo non riuscì a convincere la piccola a desistere; e così si lascio accompagnare in una radura del bosco, minacciandola: "Te ne pentirai!".In quella radura c'erano dodici omini dalle lunghe barbe, seduti attorno ad un gran fuoco. Qualcuno di loro, alla vista della piccola si arrabbiò e propose di punirla.Uno degli omini però si rivolse alla bambina con gentilezza e disse: "Non avere paura, siediti accanto a noi".Un altro volle metterla alla prova: "Ti poniamo una questione; se risponderai bene ti lasceremo andare, altrimenti, per te, saranno guai!" e prosegui: "Qual è il mese che preferisci?".La piccola rispose: "Non ce n'e uno in particolare, perché mi piacciono tutti! Gennaio mi piace per papa Gelo, febbraio per il carnevale, marzo per il vento pazzerello che scompiglia i capelli, aprile per le gemme che sbocciano sui rami, maggio per le rose rosse del giardino, giugno per i colori del grano, luglio con i suoi grossi lamponi, agosto per i suoi caldi tramonti, settembre per l'uva che matura, ottobre con le foglie che cadono, novembre dalle nebbie magiche e dicembre per la poesia del Natale. Pensandoci meglio potrei anche dire di più!".Gli gnomi furono contenti per la risposta. Il più anziano le disse. "Apri il tuo grembiule e permetti che ti doniamo qualcosa che ci è caro".La piccola aprì il grembiule e gli gnomi si avvicinarono.Il primo disse: "Io ti dono la Purezza". Il secondo: "Io ti dono l'Allegria".Il terzo: "Ti dono la giusta Follia".E così via: il quarto la Tenerezza, il quanto la Passione, il sesto il Coraggio, il settimo la forza dell'Amore, l'ottavo la sapiente Ribellione, il nono la Dolcezza, il decimo la Libertà, l'undicesimo la Nostalgia, il dodicesimo la ricchezza del Vivere.La bambina chiese il grembiule, legandolo stretto e disse. "Grazie di tutto, amici! Ho solo questi frutti di bosco. Sono vostri!". Li bacio tutti in fronte e se ne andò.Sulla via del ritorno, lo gnomo che l’aveva accompagnata le propose: "Dammi i doni del tuo grembiule, che non valgono niente, in cambio delle pietre preziose del mio sacco".Ma lei rifiutò e riuscì a tornare a casa difendendo i doni degli gnomi, ben sapendo che erano quelli i veri tesori che l'avrebbero fatta vivere felice per tutta la vita.
***È importante scoprire ciò che vale realmente, quelle ricchezze senza prezzo che rendono autenticamente felici, quei tesori che impreziosiscono la vita sul serio, quei valori che arricchiscono davvero, ma che non sempre coincidono con quello che la società di oggi propone...

La rabbia uccide

Troppa rabbia può anche uccidere
A cura de Il Pensiero Scientifico Editore27/02/2009 13.25.00
La rabbia può essere un sentimento molto pericoloso, specialmente per le persone particolarmente vulnerabili e con problemi di cuore. Un forte sentimento di rabbia, specie se protratto nel tempo, può infatti indurre aritmie cardiache o attacchi di cuore potenzialmente letali nei soggetti più predisposti. A rivelarlo è una ricerca condotta da ricercatori statunitensi e pubblicata sull'autorevole rivista Journal of the American College of Cardiology. Rachel Lampert e i colleghi della Yale University, in Connecticut, hanno sottoposto 62 pazienti affetti da disturbi cardiaci e portatori di defibrillatori cardiaci, ovvero dispositivi in grado di rilevare le aritmie cardiache e interromperle con una scarica elettrica, a un esperimento per verificare la loro reazione cardiaca nei momenti di rabbia. In pratica, ai pazienti era chiesto di raccontare un recente episodio di rabbia mentre veniva loro misurata l'instabilità elettrica del cuore. I pazienti erano poi seguiti per un periodo di tre anni per verificare l' incidenza di eventi cardiaci gravi come infarti o scompensi cardiaci.I risultati hanno mostrato che i pazienti in cui si verificava una instabilità elettrica maggiore nei momenti di rabbia avevano una probabilità di andare incontro ad aritmie 10 volte maggiore rispetto agli altri. Un risultato che, secondo i ricercatori, suggerisce che la rabbia può portare anche ad eventi letali nei soggetti più predisposti alle irregolarità cardiache.“E' utile essere molto cauti nel ricavare le conclusioni”, ha dichiarato Rachel Lampert, “l'impatto del sentimento di rabbia nei soggetti con attività cardiaca normale potrebbe infatti essere molto diverso dall'impatto su coloro che soffrono di disturbi cardiaci”.
Fonte: Lampert R et al. Anger-Induced T-Wave Alternans Predicts Future Ventricular Arrhythmias in Patients With Implantable Cardioverter-Defibrillators. J Am Coll Cardiol 2009; 53:774-8.
stefano massarelli

lunedì 23 febbraio 2009

Dedicato a te cara Lina


E un giovane disse: Parlaci dell’Amicizia. Ed egli rispose, dicendo:Il vostro amico sono i vostri bisogni corrisposti.Egli è il vostro campo che voi seminate con amore e mietete con rendimento di grazie.Ed egli è la vostra tavola e il vostro focolare.Poiché voi venite a lui con la vostra fame, e voi ricercate lui per essere in pace.Quando il vostro amico esprime quello che ha in mente voi non temete il «no» nella vostra mente, né trattenete il «sì».E quando egli è silenzioso il vostro cuore non cessa di dare ascolto al suo cuore;Poiché senza parole, nell'amicizia, tutti i pensieri, tutti i desideri, tutte le aspettative, sono fatti nascere e condivisi, con gioia che non ha acclamazioni.Quando vi separate dal vostro amico, voi non vi rattristate; Poiché quello che voi amate maggiormente in lui può essere più chiaro in sua assenza, come la montagna per lo scalatore è più chiara dalla pianura.E fate che non vi sia alcuno scopo nell'amicizia tranne l'approfondirsi dello spirito.Poiché l'amore che cerca un qualcosa all'infuori della schiusura del suo proprio mistero non è amore ma una rete gettata in avanti: e solo l'inutile viene pescato.E fate che la parte migliore di voi sia per il vostro amico.Se egli deve conoscere il riflusso della vostra marea, fate che egli conosca anche il suo flusso.Poiché cos'è il vostro amico che voi lo dobbiate cercare per le ore da ammazzare?Cercatelo sempre per le ore da vivere.Poiché spetta a lui colmare il vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.E nella dolcezza dell'amicizia fate che vi sia il ridere, e il partecipare i piaceri.Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore trova il suo mattino e ha refrigerio.
Kahlil Gibran il profeta

domenica 8 febbraio 2009

Un nuovo giorno ti aspetta

UN NUOVO GIORNO TI ASPETTA…
UN NUOVO CAMMINO DA PERCORRERE…
UNA NUOVA MELODIA PUO’ NASCERE NEL TUO CUORE…
UNA NUOVA LUCE PUO’ RIFLETTERE IN TE…
UN NUOVO INIZIO TU PUOI GUARDARE…
NON TEMERE DI PERCORRERE QUESTO SENTIERO…
NON TI SCORAGGIARE QUANDO PENSI DI CADERE…
NON GUARDARE IN BASSO……
ALTRIMENTI NON VEDI…
LA MANO DI COLUI CHE TI VUOLE RIALZARE…
NON DIRE: “…IO NON POSSO…”NON DIRE; “…IO NON CREDO…
”NON DIRE; “…NON E’ PER ME…”
PERCHE’ NEL MOMENTO IN CUI……
IL TUO CUORE…GUARDERA’ ALZERA’ LO SGUARDO…
LO VEDRAI…LO TROVERAI…LO AMERAI…
ED IN QUEL NUOVO GIORNO…
UN NUOVO ORIZZONTE SI APRIRA’ DAVANTI A TE….
UNA NUOVA VITA TU PERCORRERAI…

martedì 20 gennaio 2009

Speranza

Cosa ci aspetta?

Luce dopo le tenebre,,
Sole dopo la pioggia,,
Raccolto dopo la semina,,
Riposo dopo la fatica,,
Lode dopo le lacrime,,
Forza dopo la debolezza,,
Corona dopo la Croce,,
Speranza dopo la paura,,
Pace dopo il dolore,,
Gioia dopo la tristezza ,,
Calma dopo l'affanno,,
Casa dopo il vagare,,
Il dolce dopo l'amaro,,

(Havergal)

La Preghiera

Il conforto della preghiera

Pregare nel nome di Gesù non significa buttare parole al vento, anzi prima di essere sulla bocca, esse raggiungono l’orecchio del Dio vivente, sempre attento ai sospiri del nostro cuore. La stolta illusione dell’idolatria potrebbe anche far pensare che una statua o una reliquia abbiano il potere di mutare le circostanze terrene. La sua grande vanità rimane, tuttavia, nell’incapacità di arrecare un profondo e duraturo sollievo all’anima. Il conforto che il credente ha nell’invocare il nome di Dio è invece sostanziale: non soltanto il Signore può cambiare le situazioni, ma è potente da acquietare la sua mente e santificare i sentimenti di chi Lo supplica nella consapevolezza della propria indegnità. Ecco la completa efficacia della preghiera cristiana: solleva il cuore di chi vive in questo mondo, ma innanzitutto eleva lo spirito di chi è diretto verso la gloria celeste, in preparazione dell’imminente venuta di Gesù per prendere la Sua Chiesa. I redenti sanno che il Padre celeste conosce le loro necessità materiali e spirituali ma, in umile dipendenza, Gli rendono note le loro richieste, esercitando così la propria fede in Dio, innalzandoLo al di sopra del destino e della loro stessa volontà. Questa preghiera viva e vissuta affranca dalle sollecitudini e ritempra per lodare il Redentore con gratitudine, in ogni avversità.

lunedì 5 gennaio 2009

Scacciamalocchio napoletano

Ecco due efficaci scacciamalocchio napoletani:
Trattasi di filastrocca (la prima) recitata per anni da Peppino de Filippo nelle sfiziose vesti di Pappagone...da pronunciare a mò di mantra mentre GLI ALTRI stappano lo spumante, mentre GLI ALTRI si baciano e si augurano buon anno. Voi resistete, non badate al fatto che vi guardano straniti, e nemmeno che stanno chiamando il 113 o stanno cercando di infilarvi una strana camicia bianca, con dei lunghi legacci e che si indossa al contrario.
Continuate, indefesse, per almeno un centiaio di volte, possibilmente girando lentamente su voi stesse e lanciando alle vostre spalle secchiate di sale grosso.

Eccola qua:

Aglio fravaglio
fattura ca nun quaglia
corna e bicorna
caparice e capodaglio
Questa, invece, serve a scacciare le civette (ciucciuvettole, appunto), notoriamente foriere di sfiga.

Questa frase va pronunciata, come la prima, più volte, accompagnandone l'enunciazione con forsennati movimenti delle mani, che avranno l'anulare, il medio e il pollice adeguatamente ripiegati.

Sciò sciò ciucciuvè!

Buon anno...

Musica...e radio

L'amicizia è un sentimento unico che rende la vita degna di essere vissuta...

L'amicizia è un sentimento unico che rende la vita degna di essere vissuta...
Trova il tempo di essere AMICO...è la strada della felicità...