NELLA MANO
Quella sera la lucciola era più inquieta del solito. Volgeva gli occhi al cielo stellato e, sospirando, pensava: «Mi sento fuori posto! Dovrei brillare lassù, in alto; certamente una cattiva sorte mi ha fatta precipitare quaggiù...». Proprio quella sera la lucciola prese coraggio, spiegò le ali e si lanciò in alto. Mentre s'innalzava, però, persa in quella silenziosa e buia immensità, il fiato cominciò a mancarle, il suo cuore si mise a pulsare ansioso e un nodo le serrò la gola. A tratti sembrava farcela... Più spesso però lo sfinimento prendeva il sopravvento. Ad un certo punto sentì l'ardore e le forze venir meno. Ebbe un solo singhiozzo. sconsolato e poi si lasciò cadere. La povera lucciola pensò di essere finita per sempre. In quel momento, pur breve, si pentì della propria audacia, pensò che sarebbe stato meglio se si fosse accontentata di vivere su questa terra, come facevano le sue compagne. Non si sentiva però di rinnegare il proprio desiderio e pensava: «Sarebbe stato proprio bello poter brillare lassù, sentirsi osservata dai cuori puri e dai poeti, diventare per qualcuno “importante”, “magica”, “incantevole", "stupenda", come accade per ogni stella». All'improvviso la lucciola si ridestò in un calore strano e si sentì più viva e più lucente che mai. Era stata raccolta dal palmo della mano di una bambina che ripeteva con emozione: «Mamma, guarda... una stella!». La lucciola chiuse gli occhi, beata, lasciando che il suo cuore rifulgesse di luce in quel tenero piccolo cielo. ***Quando alziamo lo sguardo verso il cielo, i confini della nostra storia si allargano e iniziano nuoveavventure. Il cielo rappresenta l'universo dei sogni, il desiderio più segreto, il mondo senza confini, quello che vorremmo diventare al di là dei nostri limiti, la persona del nostro cuore, la felicità senzafine.
Quella sera la lucciola era più inquieta del solito. Volgeva gli occhi al cielo stellato e, sospirando, pensava: «Mi sento fuori posto! Dovrei brillare lassù, in alto; certamente una cattiva sorte mi ha fatta precipitare quaggiù...». Proprio quella sera la lucciola prese coraggio, spiegò le ali e si lanciò in alto. Mentre s'innalzava, però, persa in quella silenziosa e buia immensità, il fiato cominciò a mancarle, il suo cuore si mise a pulsare ansioso e un nodo le serrò la gola. A tratti sembrava farcela... Più spesso però lo sfinimento prendeva il sopravvento. Ad un certo punto sentì l'ardore e le forze venir meno. Ebbe un solo singhiozzo. sconsolato e poi si lasciò cadere. La povera lucciola pensò di essere finita per sempre. In quel momento, pur breve, si pentì della propria audacia, pensò che sarebbe stato meglio se si fosse accontentata di vivere su questa terra, come facevano le sue compagne. Non si sentiva però di rinnegare il proprio desiderio e pensava: «Sarebbe stato proprio bello poter brillare lassù, sentirsi osservata dai cuori puri e dai poeti, diventare per qualcuno “importante”, “magica”, “incantevole", "stupenda", come accade per ogni stella». All'improvviso la lucciola si ridestò in un calore strano e si sentì più viva e più lucente che mai. Era stata raccolta dal palmo della mano di una bambina che ripeteva con emozione: «Mamma, guarda... una stella!». La lucciola chiuse gli occhi, beata, lasciando che il suo cuore rifulgesse di luce in quel tenero piccolo cielo. ***Quando alziamo lo sguardo verso il cielo, i confini della nostra storia si allargano e iniziano nuoveavventure. Il cielo rappresenta l'universo dei sogni, il desiderio più segreto, il mondo senza confini, quello che vorremmo diventare al di là dei nostri limiti, la persona del nostro cuore, la felicità senzafine.
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