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sabato 25 ottobre 2008

Egregio signor presidente

Egregio signor Presidente,
ci scusiamo di tediarla ancora ma la risposta alla valanga di e mail che abbiamo inviato non ci convince.
La nostra Costituzione recita :
"Art. 74. Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata." -
Art. 87. Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale. Può inviare messaggi alle Camere.. Autorizza la presentazione alle Camere deidisegni di legge di iniziativa del Governo. Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti" - "Art. 91. Il Presidentedella Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento in seduta comune."Quest'anno è stato festeggiato il 60° anniversario della nostra splendida Carta Costituzionale, temiamo fortemente che di questo passo toccherà a Leicommemorarne la morte.E' di oggi la notizia delle classi ghetto per stranieri, proprio in Italiadove da decenni si sono chiuse le scuole e le classi speciali per garantirel'integrazione dei diversamente abili.I decreti prodotti da questo Governo e passati in Parlamento a colpi difiducia (forse anche tra le loro fila qualcuno percepisce un pericolo perdiritti costituzionali inalienabili) hanno prodotto leggi che sonomarcatamente in contrasto con la Costituzione.
Ed allora siamo andati a rileggerla la Costituzione, noi poveri ignorantidocenti, cittadini, studenti, nonni, lavoratori che percepiamo questo graveattacco e che DOBBIAMO CHIEDERE a Lei, garante per tutti noi, di proteggerlae di assicurare che se si ritiene di doverla cambiare si proceda comeprevisto per legge Costituzionale.
L'articolo 9 recita: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e laricerca scientifica e tecnica." Ed invece che promuovere lo sviluppo e laricerca si sta facendo un sabotaggio a questi due fondamentali di unaciviltà evoluta come dovrebbe essere la nostra.
L'articolo 33 recita "L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuolestatali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto diistituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali chechiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunniun trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuolestatali. È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini egradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazioneall'esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università edaccademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limitistabiliti dalle leggi dello Stato.".
L'articolo 34 recita "La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore,impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci emeritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradipiù alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borsedi studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essereattribuite per concorso.
"A colpi di tagli alle risorse si sta riformando la scuola dello Stato infischiandosene delle legittime procedure; addirittura in un decreto sulla sanità si inserisce un articolo, per nulla pertinente, sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche invadendo le competenze delle Regioni e violando, ancora una volta, il TITOLO V della Costituzione.
Se vogliamo ironizzare la sanità è correttamente chiamata in causa: la scuola massacrata va in ospedale!!!!!
Ancora una volta vogliamo ricordare Calamandrei che Lei certamente conosce meglio e più di noi e che aveva già capito tutto nel 1950, allora venivamo fuori dal fascismo oggi pericolosamente ci stiamo rientrando!!!!

La salutiamo con queste piccole citazioni:
TINA ANSELMI:"Dobbiamo rivendicare il diritto di esserci, perché la democrazia è un cammino difficile, ma non ci sono alternative a questa strada della libertà e della solidarietà".

ANTONIO GRAMSCI:"La cultura [...] è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico,la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri.""Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita."

Con stima e fiducia

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