Un giovane discepolo disse ad un saggio:"Maestro,un tuo amico stava parlando di te."
"Aspetta, l'interruppe il saggio, hai fatto passare quello che mi dici per le tre porte?"
Il giovane domandò:"Tre porte?Quali tre porte?"
"Si,le tre porte:la prima è la VERITA'.
Sei sicuro e completamente certo di quello che mi dici?"
Il discepolo rispose:"No, l'ho sentito commentare da alcuni vicini."
"Almeno l'avrai fatto passare per la seconda porta, la BONTA'.
Quello che vuoi dirmi è buono per qualcuno?"
Il giovane rispose:"No, al contrario".
"E l'ultima porta è la NECESSITA'.
E' necessario che io sappia quello che vuoi dirmi?"
Il discepolo affermò:"No, non è strettamente necessario."
Allora disse il saggio sorridendo:
"Se non è vero, nè buono, nè necessario, sarà meglio dimenticarlo per sempre."
Che le nostre parole siano come acque miti ma in costante movimento. Che siano una benedizione per i campi aridi,che siano sorgenti di vita.
Le parole possono anche essere come le acque che scendono con forza, velocità ed in grandi quantità, distruttive e mortali, perchè al loro passaggio dirompono e soffocano. I sentimenti dietro le nostre parole fanno si che esse diano vita o, al contrario, distruggano ed uccidano.
FACCIAMO IN MODO CHE LE NOSTRE PAROLE PASSINO SEMPRE ATTRAVERSO LE TRE PORTE.
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sabato 11 ottobre 2008
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